Oggi il Bitcoin ha un consumo elettrico di 116,49 wattora all'anno
Si parla spesso delle cryptovalute come "moneta del futuro" ma tra i tanti problemi che emergono nella diffusione di questi metodi di pagamento, si sottolinea sempre troppo poco l'impatto ambientale.
In realtà, questo problema era noto fin dalle origini, tanto che lo stesso Hal Finney, ovvero il primo in assoluto a ricevere una transazione in Bitcoin direttamente da Satoshi Nakamoto, scrisse: “pensiamo a come ridurre le emissioni di CO2 in caso di implementazione diffusa di Bitcoin”
Neanche a dirlo quest'appello è rimasto inascoltato. Infatti, grazie alle stime del Cambridge Centre for Alternative Finance, sappiamo che oggi il Bitcoin ha un consumo elettrico di 116,49 wattora all'anno. Per fare un paragone: se fosse una nazione si troverebbe al 32° posto, ovvero supererebbe Olanda, Finlandia, Belgio, Austria, ecc...
FUN FACT: La quantità di elettricità consumata ogni anno da dispositivi domestici sempre accesi in standby nei soli Stati Uniti potrebbe alimentare l'intera rete Bitcoin per quasi 2 anni.